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Patrimonio immobiliare e liquidità – Quaderno n. 26 Fondazione Cariplo
La popolazione sta progressivamente invecchiando. Lo sappiamo tutti e basta guardarsi intorno per accorgersene.
Ce lo dicono anche i dati: al 1° gennaio 2017 i residenti hanno un’età media di 44,9 anni, due decimi in più rispetto alla stessa data del 2016 (fonte Istat).
All’aumento dell’età media, e quindi all’invecchiamento della popolazione, si accompagnano anche diverse problematiche non immediatamente percepibili, che sarà necessario (e imprescindibile) affrontare al più presto, oltre che a livello sociale e normativo anche a livello culturale.
Il recente Quaderno n. 26 della Fondazione Cariplo, dal titolo House rich, cash poor, esamina la questione del rapporto tra (gestione del) patrimonio immobiliare ed esigenze di liquidità, alla luce dell’attuale situazione socio-economica.
Il quadro che emerge è quello di una grande diffusione del fenomeno di famiglie relativamente “ricche” in termini di patrimonio immobiliare (House Rich) ma relativamente povere in termini di reddito (Cash Poor).
Con riferimento agli anziani tale fenomeno si declina nella presenza di
numerose persone, spesso sole, beneficiarie di una pensione minima o di importo irrisorio, ma proprietarie di uno o più immobili,
con un evidente sbilanciamento tra patrimonio e disponibilità liquide.
Patrimonio e liquidità, un rapporto non sempre facile.
La necessità di disporre di una certa liquidità è oggi più che mai un problema da affrontare, per una serie di motivi, tra cui l’allungamento dell’aspettativa di vita e le politiche pensionistiche sempre più stringenti.
Nonostante la crisi e il pensiero ancora molto radicato che vede nel mattone un bene rifugio (ossia un bene che mantiene il suo valore nel tempo), la soluzione al problema non può che essere quella di “rendere liquida” una parte o la totalità della ricchezza rappresentata dalla casa di abitazione.
Così facendo, evidenzia la Fondazione Cariplo, si potrebbe avere un impatto sul benessere degli anziani, sulla possibilità di contribuire alla gestione del problema del “dopo di noi”, sul problema della solidarietà tra le generazioni, sulla questione del contrasto della povertà e sul tema della qualità delle città (manutenzione degli immobili).
Gli strumenti giuridici da utilizzare
Nei colloqui quotidiani con i clienti si riscontra ancora una certa difficoltà ad affrontare il problema della vendita di un immobile a fini di liquidità (ndr: così come ad affrontare le questioni di pianificazione ereditaria), spesso per scarsa conoscenza delle varie possibilità offerte dalla legge.
Gli strumenti che possono essere utilizzati a questo scopo (ossia ottenere liquidità dalla propria abitazione) sono due e precisamente:
- la cessione della nuda proprietà con mantenimento dell’usufrutto o del diritto di abitazione in capo all’anziano;
- il prestito vitalizio ipotecario che prevede l’emissione di debito a fronte di una garanzia rappresentata dalla casa di abitazione.
Sono argomenti di cui abbiamo già scritto e che affrontiamo da tempo, perché siamo convinti che l’utilizzo di tali strumenti giuridici, se opportunamente guidato da esperti, porterebbe ad evidenti vantaggi in termini economici sia per i proprietari di tali beni che in prospettiva macro-economica, consentendo così una più razionale gestione del patrimonio immobiliare ad oggi immobilizzato.