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Il danno non patrimoniale nel terzo millennio – Rezzato (BS) 15.10.2010

Pubblicato il 15/10/2010

danno non patrimonialeDanno alla salute, danno morale, esistenziale, malpratice medica, risarcimento, sono concetti che ormai da tempo, pressoché quotidianamente, rimbalzano sui mass media italiani, portati alla luce da una sempre maggiore attenzione rivolta alla tutela della persona, in tutte le sue componenti fondamentali, e sui quali è sorta negli ultimi anni una sterminata letteratura e giurisprudenza.

Tali concetti sono solo alcune delle facce del danno c.d. non patrimoniale, categoria sulla quale la Corte di Cassazione, con alcune importanti pronunce del novembre 2008 (c.d. di San Martino, datate 11 novembre), è intervenuta cercando di dare un inquadramento sistematico alla materia. Da tali sentenze è scaturito così un dibattito tra giuristi, compagnie assicurative, medici, ecc., che a distanza di quasi due anni è più che mai aperto e di vibrante attualità, anche in considerazione delle ripercussioni che la questione ha sul sistema risarcitorio del nostro ordinamento.

In questo lasso di tempo, i commentatori si sono così divisi tra chi considera le sentenze una soluzione corretta sul piano dell’inquadramento del danno alla persona, attraverso l’affermazione della unicità della categoria del danno non patrimoniale, e chi, al contrario,  sostiene che le sentenze abbiano invece ridotto la sfera di tutela dell’individuo, che vi siano ancora margini perché trovino nuovo spazio voci di danno (apparentemente) escluse dalle decisioni, quali il danno esistenziale, categoria quest’ultima creata dalla scuola triestina che vede nel Prof. Paolo Cendon il suo principale esponente.

Psiche e soma. La mente ed il corpo, elementi fondamentali di cui si compone ogni essere umano. In che modo devono essere valutati e risarciti i danni a queste componenti? L’unitarietà della figura del danno non patrimoniale affermata dalla Cassazione esclude di valutare nel risarcimento anche ricadute più prettamente esistenziali, nella vita di relazione del danneggiato?

Di questa ed altre questioni ad essa collegate si è occupato il convegno tenutosi a Rezzato (BS), nella prestigiosa cornice di Villa Fenaroli Palace Hotel, il 15 ottobre 2010, organizzato dallo Studio Legale Magri, con il patrocinio della locale Camera Civile di Brescia e dell’Associazione Personaedanno di Trieste, e che ha riunito alcuni tra i più autorevoli esponenti in materia di danno non patrimoniale e risarcimento: l’evento è stato dunque l’occasione per fare il punto sulle questioni riguardanti il danno alla persona, il suo risarcimento, problematiche di estrema rilevanza ed attualità, anche in considerazione delle ricadute che le stesse hanno nella nostra società.

La prima parte del convegno è statadanno non patrimoniale dedicata alle relazioni tenute dal Prof. Giulio Ponzanelli e dal Prof. Paolo Cendon, sicuramente tra i più autorevoli esponenti in materia, che hanno dato vita ad un vivace confronto dialettico confrontandosi sulle tematiche del danno non patrimoniale, del danno esistenziale e della loro risarcibilità.
Nella seconda parte, si sono susseguiti gli interventi della Prof.ssa Cristina Amato dell’Università degli Studi di Brescia (sul tema “Danno non patrimoniale da inadempimento contrattuale“), del Dott. Giuseppe Buffone, già magistrato del Tribunale di Varese (“Danno non patrimoniale del soggetto vulnerabile. Profili pratici. Casistica giudiziaria“) e, in chiusura, del Dott. Mauro di Marzio, Magistrato presso la Corte d’Appello di Roma, che ha approfondito le questioni relative alla prova e alla quantificazione del danno non patrimoniale.