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Transazioni commerciali e Legge Europea 2013-bis. Quali novità?

Pubblicato il 10/02/2015

transazioni commercialiLa legge n. 161/2014, c.d. legge europea 2013-bis, approvata definitivamente il 21 ottobre, introduce importanti novità in materia di transazioni commerciali, fornendo (art. 24) un’interpretazione autentica e modifiche ai D.Lgs. 231/2002 (in materia di ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali) e 192/2012 (che ha recepito la Direttiva 2011/7/UE).

 

Prassi inique e risarcimento del danno

In materia di termini di pagamento, la legge 2013-bis stabilisce in maniera chiara che le prassi relative al termine di pagamento, al saggio degli interessi moratori o al risarcimento per i costi di recupero, quando risultano  gravemente  inique per il creditore, danno diritto al risarcimento del danno.

In particolare, è considerata gravemente iniqua la prassi che esclude:

La valutazione circa la gravità della prassi è demandata al giudice sulla base di quanto previsto dall’articolo 7, comma 2 del D.Lgs. 231/2002, ossia avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, tra cui il grave scostamento dalla prassi commerciale in contrasto con il principio di buona fede e correttezza, la natura della merce o del servizio oggetto del contratto, l’esistenza di motivi oggettivi per derogare al saggio degli interessi legali di mora, ai termini di pagamento o all’importo forfettario dovuto a titolo di risarcimento per i costi di recupero.

Sull’esame di tali novità in materia di pagamenti dei debiti commerciali delle Pubbliche Amministrazioni, è intervenuta anche Assonime che ne ha chiarito alcuni aspetti con la circolare n. 2 del 9 febbraio 2015.

 

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