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Tecnologia e deontologia: un connubio possibile?

Pubblicato il 25/03/2014

tecnologia e deontologiaDebutterà ufficialmente a fine giugno il c.d. PCT, Processo Civile Telematico, una nuova modalità di interagire con i Tribunali ed i giudici. Niente più depositi cartacei, niente più file davanti alle cancellerie, ogni documento inviato al Tribunale o da questi ricevuto dovrà essere in formato digitale.

Uno scenario certamente rivoluzionario nell’attuale gestione della Giustizia, oggetto di quotidiani dibattiti circa il suo stato di salute, le possibili riforme, ecc ecc.

Se le prospettive sono certamente ottimistiche, basta fare una veloce ricerca sul web per rendersi conto del fatto che l’Avvocatura, – certamente non tutta, ma di sicuro una buona parte -, non sia ancora pronta per l’appuntamento di giugno. E così, oramai da diversi mesi, si susseguono senza sosta i convegni sul tema, in cui si cerca di recuperare il tempo perduto, ed imparare, spesso alla “bellemeglio”, le nuove modalità di lavoro.

Ma un conto è imparare una nuova metodologia operativa (cos’è una pec? come si salva in pdf?…), ben altra cosa è domandarsi quale sarà l’impatto di queste novità sulla concreta applicazione delle norme del Codice Deontologico? si tratta di una domanda leziosa o i risvolti portati dalla tecnologia saranno importanti anche nell’applicazione delle disposizioni (ndr: recentemente modificate) che regolano l’attività quotidiana dell’avvocato?

Per questi motivi, continuando la proficua e oramai consolidata collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, stiamo organizzando per la fine del mese di maggio un prossimo evento proprio sulle tematiche di cui sopra.

A breve i prossimi aggiornamenti!!!

 

P.S.: se volete interagire con noi, scriveteci a info@studiolegalemagri.it