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Fondi patrimoniali, trust e patti di famiglia. Quando c’è sottrazione fraudolenta?
Quando si parla di fondi patrimoniali, patti di famiglia, trust, patrimoni destinati si fa riferimento a figure previste dal nostro ordinamento, del tutto legittime ed che hanno come loro finalità ultima (ma non unica, quella del) la protezione di un patrimonio.
Spesso accade, però, che tali istituti vengano utilizzati per scopi ben diversi da quelli originariamente previsti, dando così origine a problematiche anche molto rilevanti e di non poco conto.
La sottrazione fraudolenta d’imposta e la giurisprudenza più recente.
Nel caso in cui gli strumenti di cui abbiamo detto (patti di famiglia, fondo patrimoniale, trust, ecc.) vengano utilizzati per il raggiungimento di scopi diversi da quelli per cui erano stati pensati, e in particolare, per sottrarsi al pagamento di imposte, ecco che si può facilmente incorrere nel reato previsto dall’art. 11 del D.Lgs. 74/2000, ossia, appunto, al reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Tale reato prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo superiore a 50 mila euro, aliena simulatamente o compie atti fraudolenti sui propri o su beni altrui idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva.
La casistica in materia di sottrazione fraudolenta d’imposta è ampia. La giurisprudenza ha ritenuto integrare tale reato nel caso di:
- cessione di un ramo d’azienda indebitata con il fisco, qualora non vengano contestualmente trasferiti, mediante apposita clausola d’accollo, anche i debiti tributari (Cass. Pen., Sez. III, n. 52158 del 20 novembre 2018);
- trasferimento a titolo gratuito di un bene mobile registrato o di un immobile , in quanto atto comunque idoneo a rendere più difficoltosa la condotta recuperatoria dell’Erario (Cass. Pen., Sez. III, n. 46966 del 16 ottobre 2018);
-
compimento di atti che, quand’anche formalmente leciti, siano tuttavia connotati da comportamenti di inganno o di artificio. Si deve, cioè, ravvisare l’esistenza di uno stratagemma tendente a sottrarre le garanzie patrimoniali all’esecuzione, non essendo sufficiente la semplice idoneità dell’atto ad ostacolare l’azione di recupero del bene da parte dell’Erario (Trib. Roma, Sez. IX, n. 10972 del 16 ottobre 2018);
- stipulazione di un negozio giuridico simulato, poiché la necessità della declaratoria giudiziale per superare l’effetto segregativo dell’atto dispositivo rende più difficoltoso il recupero del credito erariale. (Fattispecie relativa al conferimento da parte dell’imputato dei beni in un trust cd. autodichiarato o shame trust, che ricorre quando il disponente mantiene il controllo del fondo oppure quando ne dispone come cosa propria, nella quale la Corte ha affermato la sussistenza del reato anche ove si ritenga l’atto non simulato, ma nullo o inesistente, precisando, inoltre, che il negozio compiuto al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto è da considerarsi comunque nullo, ai sensi dell’art. 1418 cod. civ., per la violazione della norma imperativa rappresentata dall’art. 11 del d.lgs. n. 74 del 2000) (Cass. Pen., Sez. III, n. 20862 del 7 novembre 2017);
Le strategie di pianificazione patrimoniale
Sulla base delle considerazioni sin qui espresse, è evidente che la gestione di un patrimonio sia qualcosa di ben più complesso rispetto alla semplice protezione (e, in molti caso, occultamento) dello stesso.
Non a caso si parla di pianificazione patrimoniale per fare riferimento a tutte quelle attività finalizzate non solo alla protezione di un patrimonio, ma anche alla sua gestione, sia nel breve che nel medio-lungo termine.
Nella definizione di una strategia di pianificazione patrimoniale è importante valutare quali soluzioni sia opportuno adottare per il caso specifico, avvalendosi per questo dell’aiuto di professionisti scrupolosi e preparati.
Solo in questo modo è possibile evitare il rischio che strumenti e atti di disposizione del proprio patrimonio, seppur astrattamente leciti, vengano poi ritenuti fraudolenti e viziati, con le conseguenze che di cui abbiamo detto.