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Come pianificare al meglio la successione.

Pubblicato il 19/01/2015

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Al tema della tutela del patrimonio, – tra l’altro oggetto di un nostro recente Convegno -, abbiamo dedicato molti approfondimenti, in materia di fondo patrimoniale o di trust.

Proteggere un patrimonio significa, però, anche preoccuparsi che, al momento della scomparsa di colui che ne è titolare, i beni che ne fanno parte vengano trasferiti a determinate persone (al coniuge, ai figli o a terzi) e in un determinato modo.

Il problema è, dunque, quello di pianificare da subito il c.d. passaggio generazionale , ossia di programmare la trasmissione di un patrimonio in previsione del momento in cui il titolare verrà a mancare. Si tratta di una fase delicata e da pianificare attentamente per evitare spiacevoli sorprese.

 

Modifiche al regime fiscale delle successioni e donazioni

Ogni valutazione circa la pianificazione generazionale deve partire dall’esame di alcuni aspetti, tra cui quelli fiscali. Attualmente, alle successioni e donazioni si applicano le seguenti aliquote:

È evidente che la revisione degli estimi catastali unitamente ad un possibile aumento delle imposte di successione e donazione avrebbe conseguenze molto negative sulle successioni e sugli eredi, che potrebbero essere chiamati a pagare cifre rilevanti, vedendo così diminuire il patrimonio loro devoluto.

Per questo motivo, in un’attenta pianificazione successoria, bisogna anche valutare se non sia il caso di anticipare e trasferire da subito parte del patrimonio.

 

Gli strumenti di pianificazione patrimoniale: la donazione

Tra gli strumenti di pianificazione patrimoniale maggiormente utilizzati vi è, senza alcun dubbio, la donazione.
La donazione ha il vantaggio di essere soggetta alle stesse imposte ed aliquote della successione, ma con la differenza che tali imposte vengono pagate subito, ossia al momento della stipula dell’atto.
Con la donazione si paga subito quello che (con la successione) si pagherebbe più tardi, evitando così il pericolo di eventuali aumenti delle aliquote.

La donazione, però, presenta anche alcuni rischi.
Nel caso in cui si intendesse rivendere un un immobile, ricevuto in donazione, per 20 anni dalla trascrizione della donazione, l’acquirente potrebbe essere coinvolto in un’azione di restituzione da parte degli altri eredi legittimari (del donante). Per tale motivo, lo stesso acquirente potrebbe avere notevoli difficoltà ad avere un mutuo garantito da tale immobile.

 

Le polizze unit linked

Un’interessante alternativa alla donazione è certamente costituita dalla polizze assicurative c.d. unit linked.

Sono polizze vita assicurative di natura mista (assicurativo-finanziaria) con le quali, fatti salvi i diritti relativi ai legittimari, è possibile designare liberamente i beneficiari.

Dal punto di vista prettamente fiscale, in caso di decesso del contraente, l’importo della prestazione pagata non concorre a formare l’attivo ereditario a norma dell’art 12 lettera c, D.Lgs 346 /1990 e pertanto non è assoggettabile ad imposta di successione così come è esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Inoltre, i contratti di assicurazione sulla vita sono impignorabili ed insequestrabili, fatto salvo il caso di revocatoria fallimentare.

 

L’importanza di un check up patrimoniale

Quelli che abbiamo esaminato sono solo alcuni degli strumenti che si possono utilizzare per programmare al meglio la propria successione. Quel che è certo è che ogni situazione deve essere valutata nella sua specificità: ad es., un patrimonio costituito principalmente da beni immobili richiede un’attenzione diversa rispetto ad un altro in cui la liquidità costituisca la parte maggiore.

Per questo, prima di affrontare questo importante passaggio è fondamentale effettuare, con l’aiuto di professionisti esperti, un vero e proprio check up patrimoniale, ossia un’analisi della composizione del patrimonio in questione, delle aspettative ed intenzioni del disponente, per poi decidere quale sia la soluzione migliore.

 

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