Pubblicazioni
Sovraindebitamento, tutte le modifiche introdotte dal Decreto Ristori
Il Decreto Ristori appena convertito con la Legge 18 dicembre 2020, n. 176 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, recante ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19) introduce, tra le altre, importanti modifiche alle procedure per (la composizione della crisi da) sovraindebitamento, di cui alla legge n. 3/2012.
Si tratta di un provvedimento finalizzato a consentire ed agevolare il ricorso alle procedure in questione per numerosi soggetti sino ad ora esclusi dalle stesse, anche attraverso l’anticipazione dell’entrata in vigore di alcune disposizioni del Codice della Crisi d’Impresa, altrimenti prevista per 1° settembre 2021.
L’anticipazione data dal legislatore deve essere certamente letta nell’ambito del contesto emergenziale causato al Covid e, dunque, con l’intenzione di mettere da subito in campo nuovi strumenti contro la crisi economica e finanziaria.
Il Decreto Ristori e la legge 3/2012
Delle procedure contro il sovraindebitamento abbiamo parlato in diversi nostri articoli, dedicando particolare attenzione all’analisi dei requisiti soggettivi ed oggettivi per poter accedere ai rimedi previsti dalla legge in esame.
Pur riservandoci di intervenire ancora sull’argomento, ad una prima lettura, si può già affermare che il legislatore abbia voluto intervenire proprio su questi aspetti, allargando di fatto la platea dei soggetti interessati.
In particolare, tra le novità introdotte dal Decreto Ristori, si segnalano:
- la modifica della definizione di consumatore, che ricomprenderà anche la persona fisica contemporaneamente socia di società di persone, a condizione però che il suo sovraindebitamento riguardi solo debiti personali;
- l’estensione degli effetti dell’accordo di composizione della crisi della società anche nei confronti dei soci illimitatamente responsabili;
- l’introduzione di una specifica procedura di sovraindebitamento familiare: i componenti di una stessa famiglia ( coniuge e parenti entro il quarto grado ed affini entro il secondo, nonché le parti dell’unione civile e i conviventi di fatto di cui alla legge 20 maggio 2016, n. 76) potranno presentare un’unica procedura di composizione della crisi, a condizione che siano conviventi e che il sovraindebitamento abbia un’origine comune.
Inoltre, dal punto di vista dei requisiti più prettamente oggettivi:
- è stata soppressa dall’art. 7 della legge. 3/2012 la previsione secondo cui, relativamente ai tributi costituenti risorse proprie dell’Unione europea, all’Iva e alle ritenute fiscali operate e non versate, era possibile esclusivamente la dilazione del pagamento e non anche lo stralcio;
- nell’ambito del piano del consumatore (che poi si trasformerà nella Procedura di ristrutturazione dei debiti) potranno essere oggetto di falcidia o ristrutturazione anche i debiti derivanti da contratti di finanziamento con cessione del quinto, del trattamento di fine rapporto o della pensione, nonché quelli derivanti da operazioni di prestito su pegno.
Il debitore incapiente
Tra le altre novità degne di note, segnaliamo la specifica previsione introdotta del Decreto Ristori riguardante la possibilità anche per il debitore incapiente, ossia colui che non è in grado di offrire ai propri creditori alcuna somma o bene, di poter accedere all’esdebitazione solo per una volta.
L’esdebitazione potrà essere riconosciuta con l’assunzione da parte del debitore dell’obbligo di pagamento a favore dei creditori, entro quattro anni dal decreto di esdebitazione emesso dal giudice, se sopraggiungono in futuro le condizioni per un soddisfacimento dei creditori almeno nella misura del dieci per cento.
Si tratta di misure, – quest’ultima, come le altre di cui abbiamo detto in precedenza -, che potrebbero avere una straordinaria portata, considerando la scarsa applicazione avuta sino ad oggi dalla legge 3/2012 nonché la situazione emergenziale con la quale dovremo convivere ancora a lungo e che farà sentire le proprie conseguenze, anche economiche, nei mesi a venire.